Il giornale della Salute
Quali esami possono venire richiesti per valutare il cuore?
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La lista degli esami da effettuare per monitorare lo stato di salute del cuore può essere veramente lunga. Quelli di routine che il cardiologo solitamente raccomanda sono gli esami del sangue, finalizzati soprattutto alla valutazione dei livelli di grassi nel sangue (colesterolo e trigliceridi) e della glicemia, e l’elettrocardiogramma. Ma in presenza di un quadro clinico significativo, lo specialista potrebbe richiedere anche l’esecuzione di esami più approfonditi, tra questi, quelli maggiormente utilizzati sono la radiografia del torace, l’ecocolordoppler cardiaco, l’elettrocardiografia ambulatoriale continua, il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa, le prove durante sforzo (elettrocardiogramma, ecocardiogramma). Vi sono ovviamente altri esami, con indicazioni più specifiche, che non descriveremo in questa discussione.

Radiografia al torace

Meglio nota come RX-torace, questo esame utilizza i raggi X, ossia onde elettromagnetiche capaci di attraversare i tessuti nel corpo e permettere di osservarne la struttura interna. La radiografia si rivela efficace nella diagnosi dei disturbi cardiologici perché consente di osservare da subito eventuali anomalie del cuore e dei vasi sanguigni del torace. Con un ruolo fondamentale per la valutazione cardiologica negli anni passati, ha perso parte del suo ruolo a favore della valutazione mediante ultrasuoni (ecocololdoppler cardiaco). Non è richiesta una particolare preparazione, ma dovrete rimuovere qualsiasi oggetto metallico presente nella zona sottoposta all’esame. La risposta vi verrà fornita alla fine dell’esame.

Ecocolordoppler cardiaco

Per avere una visione d’insieme del cuore in tutte le sue componenti, l’esame di riferimento è sicuramente l’ecocolordoppler cardiaco: di natura diagnostica strumentale, questo permette, attraverso l’utilizzo di ultrasuoni che non sono nocivi in alcun modo alla salute del paziente, di analizzare in profondità e con scrupolo le parti che compongono il muscolo cardiaco, dalle camere cardiache (atri e ventricoli), con la possibilità di misurarne le dimensioni, alle valvole cardiache, fino alla pompa del muscolo cardiaco. Ecco cosa sapere a riguardo!

A cosa serve l’ecocolordoppler cardiaco?

L’ecocardiogramma-colordoppler o, semplicemente, ecocolordoppler cardiaco, consiste in una metodologia diagnostica ecografica non invasiva che si utilizza per individuare le eventuali malattie cardiache, sia sintomatiche che asintomatiche, analizzando sia il flusso sanguino che passa dal cuore, la forza dell’organo e la sua funzionalità. Viene effettuata, ad esempio, quando c’è il sospetto di un danno al miocardio, quando si verifica un’insufficienza cardiaca, se è presente un difetto congenito dell’organo, se ci sono anomalie nelle valvole cardiache o in caso di endocardite, ovvero un’infiammazione delle valvole, per il controllo dei risultati di un intervento chirurgico al cuore. L’ecocolordoppler cardiaco consente dunque di verificare l’eventuale presenza di malattie cardiache e, nel caso in cui fosse presente qualche anomalia o problema, di valutarne poi l’evoluzione nel tempo.

Come si esegue l’ecocolordoppler cardiaco?

L’ecocolordoppler cardiaco altro non è che un’ecografia effettuata con una sonda che emette ultrasuoni, e che viene fatta scorrere sulla parte di pelle all’altezza del cuore dove è stato in precedenza spalmato del gel: questo permette di visualizzare sul monitor dell’ecografo l’anatomia del cuore del paziente e la sua funzionalità. In tale modo, il medico potrà avere una visione d’insieme sul cuore, dei movimenti delle sue pareti, della funzionalità delle valvole e studiare il flusso del sangue al suo interno (questa parte dell’esame che studia i flussi è quella chiamata Doppler), individuando e valutando le eventuali anomalie. Vi verrà chiesto di liberare il torace da tutti gli indumenti e di sdraiarvi sul lettino. Il medico stenderà quindi del gel sul vostro torace e/o sulla sonda e appoggerà quest’ultima sul vostro torace, in diversi punti.

Nel mentre dell’esame, il cardiologo potrebbe chiedervi di respirare in una determinata maniera oppure di girarvi sul fianco sinistro, per analizzare il cuore da diverse angolazioni. L’esame è totalmente indolore, non comporta alcun pericolo, non è invasivo e non richiedere alcuna preparazione specifica; infatti, potete mangiare e bere tranquillamente prima dell’esame e continuare ad assumere i propri farmaci. In ogni caso, è consigliato di evitare di compiere sforzi fisici per almeno 20 minuti prima dell’esame e di evitare se possibile dei pasti precedenti abbondanti e la caffeina. La durata dell’ecocolordoppler cardiaco varia dai 20 ai 40; tuttavia, in alcuni casi, potrebbe durare anche più a lungo. Alla fine dell’esame vi verrà fornito il referto (in qualche caso particolare il medico potrà avere la necessità di valutare l’esame successivamente alla seduta: in questo caso vi dirà quando sarà disponibile il referto).

Elettrocardiografia (ECG) ambulatoriale continuo (ECG HOLTER)

Si tratta di un elettrocardiogramma a tutti gli effetti con la peculiarità che viene effettuato nell’arco di un’intera giornata. Al paziente, infatti, vengono applicati degli elettrodi a loro volta collegati ad un dispositivo a batterie chiamato “Holter” che registra tutte le informazioni raccolte durante l’arco della giornata. Viene utilizzato generalmente per valutare la presenza di aritmie cardiache.

Come si esegue l’elettrocardiogramma ambulatoriale continuo

Vi verrà chiesto di liberare il torace dagli indumenti e di sdraiarvi su un lettino. L’operatore posizionerà quindi gli elettrodi (piccoli adesivi) sul torace e li collegherà ad un piccolo registratore. Quest’ultimo verrà posizionato in un apposito involucro sul vostro torace o al vostro fianco. Potrete svolgere tutte le attività quotidiane (con l’accortezza di evitare traumi al registratore o di bagnarlo) e vi sarà chiesto di trascrivere su un diario gli avvenimenti della giornata, con relativo orario, in modo da poterli poi confrontare con le rilevazioni del tracciato ECG.

In sostituzione alla classica “carta e penna”, può essere fornito anche un apposito registratore di eventi, ossia un dispositivo che registra un determinato evento semplicemente attraverso la pressione di un pulsante. Il giorno successivo tornerete per rimuovere l’apparecchio. La registrazione dell’elettrocardiogramma necessità di essere trascritta dal nastro e valutata dal medico: il referto vi verrà pertanto fornito dopo alcuni giorni.

Monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa (ABP)

Il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa (ABP) è un sistema per monitorare i valori della pressione arteriosa durante 24 ore. Viene utilizzato per confermare la presenza di ipertensione arteriosa o per monitorare l’effetto della terapia antipertensiva. L’esame non ha controindicazioni specifiche, né effetti collaterali. Il fatto di avere un bracciale per la misurazione della pressione che entra in funzione ogni 30 minuti di giorno e, con minor frequenza di notte, può essere percepito come fastidioso dal paziente.

Come si esegue il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa

L’infermiere vi inviterà a liberare dagli indumenti il braccio, preferibilmente sinistro, e a sedervi sul lettino dell’ambulatorio. Posizionerà quindi il bracciale ABP sul vostro braccio (come con un normale misuratore della pressione arteriosa) e lo collegherà al registratore, che verrà sistemato nell’apposita custodia applicata a tracolla o in cintura. Vi fornirà quindi le informazioni sull’esame, spiega quale comportamento adottare durante le ore di registrazione e le manovre da effettuare in caso di malfunzionamento dell’apparecchio.

Vi raccomandanderà di annotare l’orario delle attività svolte (passeggiata, riposo, pranzo, cena, attività fisica e lavorativa), di trascrivere la terapia assunta e di segnalare eventuali sintomi o disturbi percepiti. Concorderà quindi con voi l’orario della rimozione ABP per il giorno successivo. La registrazione delle misurazioni della pressione arteriosa necessità di essere trascritta dal nastro e valutata dal medico: il referto vi verrà pertanto fornito dopo alcuni giorni.

Test da Sforzo con elettrocardiogramma (o Test Ergometrico)

Il Test da Sforzo con elettrocardiogramma (o Test Ergometrico) è un esame strumentale che consiste nella registrazione dell’elettrocardiogramma durante l’esecuzione di uno sforzo fisico: il test consente di esaminare la reazione dell’apparato cardiocircolatorio allo sforzo mediante il monitoraggio e la registrazione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, oltre che dell’elettrocardiogramma. L’esame viene richiesto perché può essere utile sapere se alcune zone del suo cuore non ricevono una sufficiente quantità di sangue durante lo sforzo, ovvero se diventano “ischemiche”, per verificare se durante lo sforzo si manifestano alterazioni del ritmo cardiaco (“aritmie”), per valutare l’efficacia della terapia che sta assumendo o per verificare la stabilità del suo quadro clinico.
Esistono alcune controindicazioni all’esame, quali un Infarto miocardico insorto da meno di 48 ore, la presenza di angina Instabile o di alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie) non controllate dalla terapia, di scompenso cardiaco in fase di instabilità, di malattie della valvola aortica (stenosi aortica grave e sintomatica), di miocardite o pericardite acuta, di aneurisma dell’aorta.

Altre situazioni, quali patologie dell’apparato locomotore o di natura neurologica, possono influire sulla “capacità” di effettuare il test o di protrarlo fino al raggiungimento della frequenza cardiaca desiderata.
Per eseguire l’esame è necessario essere a digiuno da almeno 3 ore, indossare abiti comodi e scarpe adatte (meglio scarpe da ginnastica; non è bene indossare calzature con i tacchi o sandali); per la sospensione o meno dei farmaci in uso è necessario seguire le indicazioni del proprio medico (mai sospenderli se non suggerito dal medico).

Come si esegue un test da sforzo

Il Test verrà condotto facendola pedalare su una bicicletta a freno elettromagnetico (che produce un aumento costante della resistenza opposta dai pedali), regolata in modo da aumentare progressivamente nel tempo la richiesta di “lavoro” del cuore, secondo protocolli standardizzati scelti dal Medico in base alle caratteristiche cliniche del singolo paziente. Obiettivo del Test è il raggiungimento della “frequenza cardiaca massimale” che è calcolata in base a età e peso, ma l’esame può essere interrotto dal Medico sulla base dei parametri rilevati, o su richiesta del Paziente per esaurimento muscolare.
Prima dell’esame sarà intervistata/o dal Medico che verificherà l’assenza di situazioni che ne possano controindicare l’esecuzione, e Le spiegherà la modalità di conduzione del Test e le farà leggere e firmare il modulo di consenso.

Dovrà liberare il torace dagli indumenti: sul torace e sul dorso le saranno posizionati gli elettrodi per eseguire l’elettrocardiogramma (talora per favorire l’adesione degli elettrodi alla cute, potrà rendersi necessaria la depilazione dell’area interessata).Verrà fatta/o accomodare sulla cyclette, e collegata/o al sistema di monitoraggio dell’ECG. Solitamente sul braccio destro, verrà applicato il bracciale dello sfigmomanometro per la rilevazione della pressione del sangue.
Dopo aver effettuato la registrazione dell’ECG e della pressione di base, le saranno date le indicazioni sul parametro da mantenere durante l’esame, e potrà iniziare a pedalare.
Il Medico e l’Infermiere di Ergometria saranno sempre presenti durante la procedura.

In qualsiasi momento lei avvisasse l’insorgenza di dolore toracico, fatica di respiro, capogiri, senso di svenimento o di debolezza eccessiva, crampi alle gambe dovrà comunicarlo tempestivamente al Medico. Avvisi anche quando sente di non riuscire più a proseguire, ma non interrompa autonomamente l’esercizio. Dopo averla fatta fermare, seguiranno alcuni minuti (fase di recupero) in cui tutti i parametri continueranno ad essere rilevati: segua le indicazioni che Le verranno date, ed anche in questa fase segnali qualsiasi sintomo.

Possibili effetti collaterali e complicazioni

Durante il Test da Sforzo possono verificarsi eccessive variazioni della pressione arteriosa (che può alzarsi o abbassarsi notevolmente), svenimento, alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie), comparsa di dolore toracico (angina) e in rarissimi casi arresto cardiaco.
Nel Laboratorio di Ergometria sono peraltro disponibili apparecchiature di emergenza e Personale addestrato in grado di minimizzare i rischi derivanti dalla eventuale comparsa delle complicazioni descritte.

Dopo l’esame

Il test Ergometrico dura mediamente 20-30 m’, ma la durata è influenzata dalla resistenza del soggetto. Se durante l’esame si fossero evidenziati segni di ischemia cardiaca o si fossero manifestati effetti collaterali, potrà esserle chiesto di rimanere in osservazione per un periodo di tempo che consenta il monitoraggio dei sintomi, dell’ECG e la rivalutazione del caso: in assenza di controindicazioni potrà tornare a domicilio. Prima di tornare a domicilio vi verrà fornito il referto (in qualche caso particolare il medico potrà avere la necessità di valutare l’esame successivamente alla seduta: in questo caso vi dirà quando sarà disponibile il referto).

Ecocardiogramma da sforzo

L’Ecocardiograma da sforzo è un ecocardiogramma che si esegue, in contemporanea con una valutazione elettrocardiografica, durante un esercizio fisico per studiare il comportamento del cuore durante in tale condizione. La differenza rispetto al test da sforzo con elettrocardiogramma è che durante l’esame viene eseguito anche l’ecocardiogramma. Permette di valutarne sia la funzione globale, sia la presenza di zone che non ricevono una sufficiente quantità di sangue durante lo sforzo, ovvero se diventano “ischemiche”. Può essere anche utilizzato per studiare il comportamento delle valvole cardiache in condizioni di esercizio.

L’esame è sicuro, ma come tutte le prove che mettono il cuore sotto stress necessità che il paziente esprima il suo consenso informato prima di eseguire il test (su un apposito modulo). Esistono alcune controindicazioni assolute all’esame, quali i primi giorni dopo un infarto miocardio, la presenza di ricorrenti episodi di angina, uno scompenso cardiaco conclamato, una stenosi aortica severa e sintomatica, aritmie severe, una recente embolia polmonare. L’esecuzione dell’esame è inoltre sconsigliata nei soggetti in cui l’ecocardiogramma in condizioni basali non è di qualità sufficiente per vedere in modo adeguato la funzione del cuore o nei soggetti incapaci di eseguire uno sforzo fisico di un certo livello.

Per eseguire l’esame è necessario essere a digiuno da almeno 3 ore, indossare abiti comodi e scarpe adatte (meglio scarpe da ginnastica; non si può eseguire se si indossano calzature con i tacchi o sandali); per la sospensione o meno dei farmaci in uso è necessario seguire le indicazioni del proprio medico (mai sospenderli se non suggerito dal medico).

Come si esegue un ecocardiogramma da sforzo

Il lettoergometro

Prima di eseguire l’esame le verrà spiegata la procedura dal personale Medico ed infermieristico che sarà presente durante la prova; le verrà leggere e firmare il modulo di consenso. Quindi sarà invitata/o a sedersi su di un “letto-ergometro”, un apparecchio che
è una via di mezzo tra un lettino e una bicicletta. Saranno posizionati gli elettrodi sul suo torace per eseguire l’elettrocardiogramma e anche per controllare la frequenza cardiaca sull’ecocardiografo. Sul suo braccio destro sarà posizionato un bracciale per misurare la pressione arteriosa durante l’esame. Il lettoergometro verrà quindi ruotato nella posizione idonea per eseguire l’esame.

Inizierà quindi a pedalare mentre il medico eseguirà l’ecocardiogramma. Il Medico e l’Infermiere di Ergometria saranno sempre presenti durante la procedura. In qualsiasi momento lei avvisasse l’insorgenza di dolore toracico, fatica di respiro, capogiri, senso di svenimento o di debolezza eccessiva, crampi alle gambe dovrà comunicarlo tempestivamente al Medico. Avvisi anche quando sente di non riuscire più a proseguire, ma non interrompa autonomamente l’esercizio. Dopo averla fatta fermare, seguiranno alcuni minuti (fase di recupero) in cui tutti i parametri continueranno ad essere rilevati: segua le indicazioni che Le verranno date, ed anche in questa fase segnali qualsiasi sintomo. La durata del test può variare da 30 a 45 minuti circa.

Possibili effetti collaterali e complicazioni

L’esame può essere percepito come più faticoso del comune test da sforzo con elettrocardiogramma per la particolare posizione che deve essere mantenuta durante lo stesso. Durante l’esame si può verificare una condizione di ischemia cardiaca, che può manifestarsi con dolore toracico (la presenza di eventuale ischemia cardiaca è spesso il motivo per la quale è richiesto il test) . Proprio in conseguenza dell’ischemia possono verificarsi molto raramente alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie) anche gravi, difficoltà respiratoria, ipotensione; in rarissimi casi infarto miocardico o arresto cardio-circolatorio. Sono ovviamente disponibili tutte le attrezzature necessarie e personale addestrato in grado di affrontare tali eventi.

Dopo l’esame

Se durante l’esame si fossero evidenziati segni di ischemia cardiaca o si fossero manifestati effetti collaterali, potrà esserle chiesto di rimanere in osservazione per un breve periodo: dopodiché potrà abitualmente tornare a domicilio. Prima di tornare a domicilio vi verrà fornito il referto (in qualche caso particolare il medico potrà avere la necessità di valutare l’esame successivamente alla seduta: in questo caso vi dirà quando sarà disponibile il referto).

Le informazioni contenute su questo blog sono pubblicate a scopo esclusivamente informativo: non possono sostituirsi o integrare la diagnosi svolta dal medico. Tutte le informazioni non devono essere in alcun modo considerate come alternative alla diagnosi del medico curante, né tantomeno essere confuse e/o scambiate con la prescrizione di trattamenti e terapie.