Le malattie infiammatorie croniche intestinali sono caratterizzate dall’infiammazione e dal danneggiamento di alcuni tratti dell’apparato gastrointestinale. La peculiarità di queste malattie sta nella loro comparsa recidivante: in alcuni periodi può presentarsi in maniera acuta, in altri invece essere totalmente assente.
In particolare, sono due le malattie comprese in questa patologia: la malattia di Crohn e la colite ulcerosa.
Malattia di Crohn |
Colite ulcerosa |
Interessa diverse zone del canale digerente che vanno dalla bocca all’ano, nonostante si manifesti maggiormente nell’intestino tenue e nel colon | Interessa le superfici della parete intestinale e si manifesta in modo continuo su tutto il canale digerente, anche se diagnosticata maggiormente tra il colon e l’ano |
Infiammazione a chiazze | Infiammazione continua su tutto il tratto |
Possono comparire ulcere e fistole | Può causare il blocco del passaggio intestinale e dilatazione del colon |
Può causare anemia, infezioni e lacerazioni alla tunica anale, occlusione intestinale | Necessita di trattamento per evitare complicanze |
Necessita di interventi chirurgici |
Negli ultimi anni questo tipo di patologia ha visto un forte aumento, circa 7 milioni di persone a livello mondiale ne soffrono, mentre in Italia ben 250 mila.
La fascia d’età nella quale è stata maggiormente diagnosticata questa malattia è quella compresa tra i 14 e i 24 anni, si può però riscontrare e manifestare anche tra i 50 e i 70 anni, oppure in età pediatrica anche se con un’incidenza molto bassa.
Quali sono i sintomi di un’infiammazione intestinale?
I sintomi dipendono dal tipo di malattia da cui il paziente è affetto, seppur simili alla base vi sono delle differenze nel modo di manifestarsi.
Per quanto riguarda la malattia di Crohn è possibile riscontrare:
- diarrea, anche notturna;
- dolore e crampi addominali, specialmente nella parte inferiore destra dell’addome.
Mentre nella colite ulcerosa si possono manifestare:
- diarrea ematica con sangue vivo rosso e muco;
- tenesmo rettale (dolore e stimolo continuo alla defecazione).
Oltre a questi sintomi specifici entrambe le malattie possono presentare la comparsa di sintomi extra-intestinali quali febbre, stanchezza, dolori articolari, eruzioni cutanee, infiammazioni oculari o epatiche.
Mentre in età pediatrica questa patologia può essere associata a ritardo della crescita e dello sviluppo del bambino.
Cosa provoca l’infiammazione intestinale?
Le cause di questa patologia sono diverse, la principale è sicuramente la reazione immunologica dell’intestino per difendersi dagli antigeni. In secondo luogo possono esserci motivazioni genetiche o ambientali, anche se queste ultime ancora non sono state identificate con precisione.
Ulteriori cause possono essere la familiarità, nonostante non siano da considerarsi malattie ereditarie si riscontra comunque un’incidenza in parenti di persone già affette; il fumo di sigarette nel caso della malattia di Crohn, in quanto nel caso della colite ulcerosa riduce il rischio; ed infine situazioni psichiche come ansia e depressione.
A chi rivolgersi in caso di infiammazione intestinale
In caso di sintomi sospetti e cronici è necessario rivolgersi allo specialista per avere una diagnosi completa della malattia.
Solitamente gli esami che vengono richiesti sono:
- colonscopia;
- esame istologico;
- esami ematici e fecali;
- ecografia addominale e intestinale, entero-TC oppure entero-RM.
Dopodiché, una volta diagnosticata l’eventuale infiammazione cronica intestinale è bene iniziare, sotto consiglio del proprio medico curante, il trattamento per attenuare il dolore e l’acutizzazione della patologia.
Solitamente nelle forme meno gravi vengono prescritti dei farmaci per le fasi più acute della malattia, nei casi più complessi in cui invece la terapia medica non ha esiti positivi si passa ad una di tipo chirurgico per eliminare i tessuti danneggiati e risolvere eventuali altri conseguenze.