Perché i capillari venosi si dilatano e diventano visibili?
Le vene normalmente veicolano il sangue, contribuendo a farlo tornare dalla periferia al cuore e non viceversa.
In alcuni casi, ad esempio per una valvola venosa che non funziona, alcune vene iniziano a funzionare male. Si definiscono allora “insufficienti”: cioè il sangue che scorre al loro interno scorre verso il cuore, ma refluisce anche verso il basso (nal caso degli arti inferiori).
Questo porta ad un aumento di pressione in alcune vene che, nel tempo, determina la dilatazione di quella vena e dei suoi rami più piccoli, i capillari.
Questi ultimi, aumentando di calibro, diventano visibili e prendono il nome di teleangiectasie.
In cosa consiste il trattamento TRAP?
Tecnicamente è molto simile alla scleroterapia: con un ago molto piccolo, come quello per insulina o addirittura più sottile, si inietta una sostanza (salicilato di sodio) nelle vene da trattare. Come nel caso delle sclerosanti, dopo il trattamento è indicata l’applicazione di una crema per i lividi e un’elastocompressione con una calza elastica, preventivamente indicata dallo specialista, che andrà indossata per almeno una settimana.
Chi può sottoporsi alla TRAP?
Le controindicazioni sono quelle comuni alla scleroterapia: in particolare non sono idonei pazienti con trombosi venosa in atto, in gravidanza o allattamento, con allergia al farmaco e portatori di insufficienza delle vene safene (per tale ragione è necessario uno studio mediante ecocolordoppler venoso prima di sottoporsi al trattamento).
I pazienti che maggiormente ne beneficiano sono quelli senza problematiche a carico delle vene safene, ma che presentano una quantità significativa di vene varicose e capillari dilatati.
I pazienti con una o due modeste varicosità e poche teleangectasie possono beneficiarne, ma sarebbe opportuno si confrontassero con lo specialista, per discutere i reali vantaggi della TRAP rispetto alle sclerosanti.
Vantaggi
Per quanto qualcuno trovi azzardato definirlo un trattamento rigenerativo, è vero che la riduzione di calibro si accompagna anche alla riduzione o scomparsa del reflusso (ovvero “il sangue non torna più indietro”) e quindi la funzionalità della vena viene sostanzialmente ripristinata, o almeno migliorata.
Questo fatto inoltre, nel lungo periodo, ha una serie di ripercussioni per cui il tempo che passa tra il trattamento TRAP e la eventuale ricomparsa di nuovi capillari e/o varici è maggiore rispetto al trattamento con scleroterapia.
Infine, per la tipologia di sostanze utilizzate, il trattamento è più delicato e vi sono meno complicanze quali ad esempio macchie.
Svantaggi
Essendo un trattamento più “delicato” sulle vene, questo trattamento richiede un numero di sedute superiore rispetto alla scleroterapia e quindi un maggiore investimento sia di tempo che di denaro.
In particolare, in caso di vasi molto dilatati, la scelta terapeutica va fatta con attenzione: la scleroterapia è risolutiva con poche sedute (talvolta anche una o due), mentre con la TRAP sono necessarie almeno 4-5 sedute (non necessariamente con reali vantaggi sulla salute delle gambe).
Quando si può fare?
Come tutti i trattamenti sulle vene, il periodo migliore è quello compreso tra ottobre ed aprile, tenendo presente che non ci si può esporre al sole nel corso del ciclo di trattamento. Quindi vanno tenuti in considerazione anche eventuali soggiorni in posti con clima caldo.